Artigianato di Pesaro e Urbino

Ceramica, maiolica e terrecotte

Ceramica, maiolica e terrecotte

La ricchezza dei manufatti ceramici è testimoniata nei diversi musei della provincia di Pesaro e Urbino: Museo delle ceramiche di Pe­saro e la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che conservano inestimabili capolavori; Musei Civici di Urbania (PU), in cui è conservata una collezione di maiolica unica in Italia; Museo della Terracotta e della Terra cruda di Fratte Rosa (PU), che con­serva i manufatti più preziosi.

La produzione locale della lavorazione della ceramica e della maiolica, a Pesaro, si contraddistingue per le raffinate decorazioni “raffaellesche”, con temi di ispirazione rinascimentale, ed in particolar modo per la tecnica della “rosa pesarese” e per il genere “istoriato”, del periodo tra Settecento e Ottocento. Il prestigioso passato della città è ampiamente documentato nella sezione Ceramiche dei Musei Civici. L’antica tradizione rivive ancora oggi nelle botteghe di alcuni ceramisti: Molaroni, Sora, Franceschini e Tiziano Donzelli, che producono i tradizionali decori “all’istoriato”, “a raffaellesche”, “alla rosa” e “al ticchio”, interpretati tuttavia in chiave moderna. Franco Bucci e Verzolini nei loro laboratori sperimentano, invece, tecniche e materiali con un linguaggio ceramico rinnovato che danno vita ad oggetti tra artigianato e design.

Urbania, l’antica Casteldurante della maiolica istoriata, conserva splendidi esemplari di ceramica durantina che risalgono al periodo medievale e ad epoche recenti, divenuti famosi nel XVI secolo, all’interno del Palazzo Ducale nel Museo Civico e nel Museo Diocesano, con illustrazioni riguardo le tecniche e gli stili locali per i piatti, piatti da pompa, brocche e catini, manufatti destinati al decoro architettonico, anfore e altre tipologie. Il Comune, per non perdere questa antica tradizione artistica, organizza soggiorni didattici per l’apprendimento delle antiche tecniche, grazie alle nuove botteghe che ancora oggi rivivono i colori e la ricchezza straordinaria dei vasi e dei piatti istoriati. Da apprezzare anche la presenza di botteghe per la lavorazione del ferro battuto e dei vimini.

Urbino è rinomata oltre che per la maiolica (notevole è la collezione conservata nel Palazzo Ducale con opere delle officine di Patalnazzi e Nicola da Urbino), anche per i metalli, i tessuti, l’antiquariato e la conservazione dei beni storico artistici. Di particolare interesse è la tradizione della stampa d’arte e del restauro del libro. Da non perdere sono le Botteghe del Montefeltro, che si trovano in Piazza della Repubblica all’interno del Collegio Raffaello: sono il cuore della tradizione agroalimentare e dell’artigianato artistico dell’entroterra urbinate. Si possono degustare le eccellenze agroalimentari come formaggi, salumi, cresce, tartufi, olii, vini e distillati, paste artigianali, mieli, confetture e ammirare le ceramiche d’arte, gli intarsi lignei, le lavorazioni di metalli comuni e preziosi, le stampe d’arte, le terrecotte, tessuti e prodotti in pelle.

Di secolare tradizione è la produzione di terrecotte del borgo di Fratte Rosa, in particolare è nota la produzione dei “cocci di Fratte Rosa”, che devono il proprio nome al tipico colore rosa dei mattoni delle case.

Nello storico Convento francescano di Santa Vittoria a Fratte Rosa è ospitato il Museo della Terracotta e della Terra cruda, inaugurato il 22 giugno 2002, volto a tutelare e promuovere le specifiche radici artigiane. L’esposizione, rappresenta pienamente quella che fu la produzione ceramica locale: a partire dal reperimento delle materie prime, passando attraverso la loro lavorazione, fino a presentare una notevole gamma di oggetti finiti e dalle molteplici forme, inventiva e praticità (vasellame da cucina, orci tipici, complementi d’arredo, bomboniere, ecc.). A Fratte Rosa, dalle varie botteghe artigiane, è uscita una varietà incredibile di piatti, brocche, orci, pigne, marmitte, teglie, catini, terrine, boccacce, zuppiere, scaldini e perfino tomboli, i classici tubi per le condutture dell’acqua piovana o degli scarichi fognari. Si tratta di una varietà e di una concentrazione tipologica incredibile che non ha pari in altre zone pur famose per le terrecotte. 

Anche il municipio di Barchi, come il vicino borgo di Fratte Rosa, è rinomato per la produzione delle terrecotte e vi si può ammirare il Museo di Orci e Orciai della Banda Grossi che raccoglie i manufatti elaborati dai fratelli Giovanni e Duilio Bartocetti che si sono ispirati alle tecniche antiche di uno degli ultimi vasai, Peppe Furiassi; l’ultima eredità artigianale lasciata anche da Elio e Delvidio Furiassi e conservata dalla Società Artigiana Vasai, la sola che ha superato il declino degli anni ’60, con l’avvento dell’industria e della plastica.

La Società Artigiana Vasai,

è stata infatti fondata negli anni ’60 da un gruppo di artigiani ed è tutt’ora gestita, con grande competenza ed entusiasmo, dai F.lli Pandolfi che, pur continuando ad avvalersi delle tradizioni delle precedenti generazioni di vasai, hanno acquisito negli anni, esperienza e nuove conoscenze in materia. La produzione di terrecotte è rinomata non solo nella cittadina di Barchi, ma anche nelle tre frazioni circostanti, ovvero Vergineto, San Bartolo e Villa del Monte.

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