Artigianato artistico Ascolano
Il merletto a tombolo di Offida
Il merletto a tombolo di Offida
Offida è famosa per la laboriosa e paziente arte del delicato merletto al tombolo. I merletti più antichi che si conoscono sono quelli risalenti al ‘400 che ornano i camici di S. Giovanni da Capistrano e di S. Giacomo della Marca conservati dai monaci di Monteprandone. Notizie storiche confermano la presenza del merletto di Offida nel secolo XVI. Un certo Francesco Caroso, infatti, nel 1615 ritrovava una copia di un voto fatto dal Comune alla S. Croce per la liberazione dalla peste e si dice che questo “era avvoltolato con gli pizi (pizzi) che aveva dato la figlia di Domenico Morelli”. Antonio Bamonte ne “I merletti di Offida” ci informa che “nei protocolli di Curzio Gabrielli (Archivio notarile di Ascoli Piceno) si trova, in data 24 maggio 1612, un contratto con cui il commerciante ebreo Giacomo Ancarano da Pesaro con botteghe in Ancona promette ai suoi fratelli Ventura e Salvatore, residenti in Ascoli, in cambio della merce in elenco a parte descritta, il compenso di 841 scudi. Tra quella merce c’erano bottoni, taffetà, coperte, scarpette, pantaloni, tela, soia ascolana e 25 merletti di Offida valutati 30 bolognini e 80 zigari di Offida”. Nel 1921, un merletto di Offida, raffigurante un volto di donna, riscuote enorme successo e viene premiato alla esposizione regionale di Ancona. Nel 1950 si tiene, ad Offida, la prima Fiera del merletto a tombolo.
Praticata con maestria dalle donne del paese, spesso sedute in piccoli gruppi davanti all’uscio di casa, la vocazione artigianale di Offida appare chiara dalla vista del Monumento delle Merlettaie, in bronzo, posto in Largo delle Merlettaie, all’ingresso del centro storico: tre donne, metafora delle tre età della vita (una bambina, una giovane donna e un’anziana) sono rappresentate intente a lavorare il tombolo. Infatti, l’arte del merletto a fuselli si tramanda di generazione in generazione, da semplice passamano a fine gioco d’intrecci, per la produzione di manufatti di raro pregio e bellezza.
Il disegno del merletto a tombolo è ricavato da modelli disegnati su carta oleata, incollata su cartone poi perforato lungo i bordi. Abili ideatori ed esecutori di disegni operano a servizio delle merlettaie. Il disegno che caratterizza ogni merletto viene fermato sul tombolo con piccoli spilli. I fuselli, carichi di filo, intrecciano attorno ad essi le trame del merletto. L’arte del merletto offidano trova quindi nell’intreccio dei fuselli un gesto di grande abilità e l’atto creativo di stupende opere decorative, la cui produzione è tutelata da uno specifico Disciplinare.
Caratteristica, quasi un simbolo delle merlettaie offidane e del paese, è una piccola farfalla, riprodotta in un volo leggero. I merletti sono usati per decorare tovaglie e lenzuola, per farne centri da mobile, per arricchire fazzoletti, abiti, camicie e guanti. Nuove idee e spunti d’applicazione dell’arte del merletto alla produzione d’artigianato locale si concretizzano nella creazione di piccoli oggetti d’arredamento o d’uso più strettamente personale. Si realizzano così bijoux e infiniti accessori di moda: segnalibro, decorazioni applicate su album fotografici, quaderni e diari finemente rilegati, merletti che diventano piccole opere d’arte e d’arredamento racchiusi in cornici fatte e decorate a mano.
Nel corso degli anni l’artigiana Iolanda Ottavi ha approfondito le varie tecniche del merletto a tombolo, fino ad arrivare a sviluppare una nuova interpretazione. Attualmente, infatti, i suoi lavori riprendono i segni di un antico passato per unirsi con eleganza ad un design tutto rinnovato ed al passo con i tempi.
Oltre all’abbinamento del merletto all’arredamento e alla moda, dedica la maggior parte del suo tempo alla realizzazione di merletti gioiello, mediante l’utilizzo di filo metallizzato, oro, pietre, perle e diamanti, sempre con la tecnica del merletto a fuselli, per applicazioni su abiti da sposa, gioielli, abiti ed accessori per importanti sfilate, arredamento. Iolanda Ottavi crea le sue raffinate e preziose opere ad Offida, nel laboratorio di Corso Serpente Aureo 40.
Oltre alle botteghe specializzate nel merletto a tombolo, a Offida è possibile visitare altri laboratori artigiani che si dedicano alla produzione ceramica e alla lavorazione dell’oro, spesso intrecciando quest’ultima pratica artigiana con quella del merletto, e dando vita a splendide creazioni al tombolo da sfoggiare.
Il Museo del Merletto,
Nelle cinque sale del Museo del Merletto a tombolo, situato all’interno dell’ottocentesco palazzo De Castellotti – Pagnanelli, sono esposti i pezzi più pregevoli di questa antica tecnica, utilizzata non soltanto per la realizzazione di scialli e centrini ma anche per abiti, coperte, tovaglie e decorazioni d’altare, bomboniere, corredi e altri accessori da matrimonio, e caratterizzata da uno stretto legame con l’attualità, come testimoniato dall’abito, tutto realizzato a tombolo, dello stilista Antonio Bernardi, indossato durante una sfilata dalla modella Naomi Campbell. L’antica tradizione viene ricordata anche durante la Mostra del merletto a tombolo, che si svolge la prima settimana di luglio. Da Offida, l’arte del tombolo si è diffusa anche nei vicini territori montani di Appignano del Tronto, Castignano e Rotella, con lo spostamento in queste aree di ragazze offidane, esperte merlettaie fin da bambine.
